Cammino Preadolescenti 2023-24

Portare i preadolescenti a fare il PIENO DI VITA nell’incontro con il Signore Gesù e con la comunità è un’impresa bella e difficile che ci interpella! Sappiamo che ogni esperienza che rivolgeremo ai preado sarà frutto della programmazione, del lavoro e della dedizione di una comunità educante che decide di prendersi cura di questa determinata fascia d’età. Quest’anno possiamo impegnarci a trovare figure educative che possano accompagnare in particolare il VISSUTO dei preado e valorizzare quelle «esperienze imperdibili» (cfr. capitolo 2 del sussidio Ora andiamo!, ed. Centro ambrosiano) che vanno a incidere nello specifico su questa dimensione del vivere e del vivere insieme, che genera naturalmente formazione della persona, della coscienza, del carattere, delle scelte e dei comportamenti.
    1. La dimensione dell’amicizia. La relazione amicale è il contesto in cui i preadolescenti possono fare il PIENO DI VITA. È la logica per cui puntiamo sullo stare insieme in oratorio (che interpella certo anche il fare insieme e il pensare insieme considerando però il primato dello stare).
    1. La gestione del tempo. Sappiamo come il tempo dei preado sia differente rispetto a quello delle altre fasce d’età. Si ritrovano, spesso all’improvviso, ad avere tanto tempo da organizzare. Il loro tempo potrebbe saturarsi di cose o essere perso nella noia e nella solitudine (che poi in adolescenza molto probabilmente potrebbe prendere il sopravvento). Occorre che li aiutiamo a dare un ritmo al loro tempo, una scansione che abbia dentro tutto il loro vissuto (scuola, amicizie, famiglia, sport, gioco, tempo libero, preghiera, ecc.) e giocare anche sul provocarli perché scoprano che cosa significa avere «passione».
    1. La crescita del È fondamentale avviare percorsi di educazione all’affettività dentro i nostri oratori che abbiano l’obiettivo di «conoscersi», comprendere le proprie emozioni e le proprie reazioni, di capire come relazionarsi a tutti gli altri, con rispetto e disposizione all’accoglienza reciproca, come avere a che fare con i propri sensi e come gestire la propria crescita, come vincere i pregiudizi e i «luoghi comuni», usando testa, cuore, azioni buone e positive, come far in modo che la propria coscienza e la propria intelligenza crescano in armonia con il proprio corpo.
    1. L’interesse per il mondo. L’oratorio può e deve aiutare ad avere una visione del mondo che corrisponda alla vita buona del vangelo. L’oratorio può e deve allargare lo sguardo e gli orizzonti dei ragazzi e delle ragazze e iniziare con i preadolescenti a dialogare sul senso della giustizia e del perdono, della fraternità universale, della cura del creato, della costruzione della pace, della attenzione che siamo chiamati ad avere nei confronti di ogni tipo di povertà Con i preadolescenti possiamo lavorare sulle motivazioni, alimentando la loro passione e il loro interesse e chiedendo loro, pian piano, di farsi carico di qualche responsabilità o assumere, pian piano, uno stile di vita che sia corrispondente, appunto, a una visione del mondo che è quella che abbiamo ricevuto facendo il PIENO DI VITA da Gesù.

    1^ TAPPA: ottobre-dicembre

    Abbiamo scelto di iniziare il nostro percorso dando priorità alla consapevolezza del proprio cambiamento e aiutando ogni ragazzo a prendere in mano la bellezza della propria vita. Aiutarlo a riconoscere ed apprezzare il proprio e altrui cambiamento sentendosi amati da Dio così come si è.

    ALLA SCOPERTA DI ME STESSO:

    IO: la mia identità: guardare a chi sono oggi, come mi percepisco,come sto cambiando

    • in questi primi incontri dell’anno affrontiamo quindi il tema della propria identità, aiutando i ragazzi a sapersi raccontare, a saper riconoscere la bellezza del proprio cambiamento; a leggere i desideri che li abitano; a comprendere quali primi passi di libertà e responsabilità sono chiamati a compiere; vogliamo aiutare i ragazzi a prendere un po’ confidenza con sé    stessi  ed imparare ad apprezzare ciò che di buono e di bello c’è in
    • con passi del Vangelo e/o salmi, intendiamo far percepire ad ogni ragazzi che Dio da sempre lo guarda con simpatia e con amore: «Tu sei l’oggetto, il destinatario di questo amore di Dio. Gesù guarda te, la tua vita, i tuoi desideri, le tue debolezze, le tue fatiche; ti conosce, vuole il tuo bene e per questo si mette accanto a Te per accompagnarti e sostenerti».

    Prossime Proposte