La Casa Nuova

All’età di tre anni il Beato don Mario Ciceri si trasferisce con tutta la numerosa famiglia in una nuova casa in Piazza IV Novembre. L’edificio è acquistato con i soldi dello zio Carlo Ciceri, fratello del papà Luigi, che lascia il lavoro di contadino e decide di crearsi una nuova vita stabilendosi a Acquafredda, nel bresciano, dove consolida la propria posizione e riesce a mettere da parte la somma necessaria per dare una decorosa abitazione ai fratelli e ai nipoti. Mario trascorre qui l’infanzia fino alla manifestazione della vocazione religiosa al termine della terza elementare. Incoraggiato dal parroco don Carlo Maria Colombo e sostenuto economicamente dalla zia Angelina, che è nubile e abita con la famiglia, Mario inizia il cammino verso il sacerdozio e fa il suo ingresso nel Collegio Gervasoni di Valnegra nel bergamasco. Prosegue poi la sua formazione nei Seminari della Diocesi milanese a Seveso, Gorla e Milano. In questa casa torna sempre durante le vacanze e quando gli impegni di coadiutore a Brentana glielo permettono. Le sue visite sono momenti di gioia per parenti, amici e compaesani: don Mario si dimostra sempre disponibile, generoso e attento ai bisogni materiali e spirituali delle persone; in particolare verso i più poveri, gli ammalati e gli anziani. Il suo tempo si consuma anche in aiuto all’anziano parroco don Carlo Maria Colombo, e all’oratorio dove incontra con affetto i ragazzi, gli adolescenti e i giovani. In questa casa si spengono successivamente il papà Luigi (1864-1940), la mamma Colomba (1866-1950) e la sorella Giovannina (1892-1982) che aveva seguito il fratello a Brentana. Dopo la morte prematura di don Mario, Giovannina ritorna a Veduggio e vive a lungo circondata dall’affetto dei cugini e dei nipoti testimoniando a tutti la straordinarietà della vita del fratello sacerdote; una vita consumata nell’umiltà, nel riservo, nella povertà, nella preghiera e nella solidarietà. Qui vivono ancora i discendenti della famiglia Ciceri il cui capostipite, Ciceri Ambrogio, risale all’inizio del 1800.

Il rumore fa poco bene, il bene fa poco rumore      (don Mario)