Il Beato don Mario Ciceri riceve il Sacramento del Battesimo secondo l’usanza del tempo il giorno stesso della nascita, 8 settembre 1900, da don Piero Mandelli coadiutore dell’allora parroco Carlo Maria Colombo. Gli vengono dati i nomi Mario e Giuseppe; da sempre però è chiamato semplicemente Mario sia in famiglia, sia dagli amici, dai compagni di studio e anche dai suoi parrocchiani. Il Battistero, dove ha ricevuto questo Sacramento, può essere visitato entrando nella Chiesa dedicata a San Martino, sulla sinistra dove si apre una cappella che ha conservato la struttura e il fonte battesimale originari. Nella stessa Chiesa il Beato don Mario riceve la Santa Cresima il 14 maggio 1908 e la Santa Comunione il 10 maggio 1910. Dopo aver completato la formazione culturale e teologica nei collegi e seminari diocesani, il Beato don Mario Ciceri viene consacrato sacerdote nel Duomo di Milano il 14 giugno 1924 dal Cardinale Eugenio Tosi, allora Arcivescovo. Il giorno seguente celebra la sua prima Messa a Veduggio nella Chiesa parrocchiale alla cui ombra è nato e cresciuto; quasi preludio di una vita straordinaria.
Tutto il paese partecipa con gioia incontenibile ed emozione straordinaria a questo tanto atteso evento. La storia della Chiesa dedicata a San Martino Vescovo è curiosa e particolare. Il primo accenno alla sua costruzione risale al tempo della peste manzoniana: è il 1630 quando un certo Ambrogio Degli Agostoni, avendo contratto la peste, dona all’allora parroco, don Maurizio Mauri, diverse pertiche di terreno (proprio su queste terre lavorerà la famiglia Ciceri per mantenere la numerosa prole). Nel 1642 la nobile famiglia del sacerdote don Domenico Cazzulani propone di costruire su quel terreno un nuovo edificio religioso impegnandosi a coprire le spese con un consistente lascito annuale da erogare fino al termine dei lavori che iniziano nel 1684. Nei secoli successivi la Chiesa viene ingrandita e abbellita soprattutto sotto l’attenta guida di don Carlo Maria Colombo, parroco a Veduggio dal 1894 al 1949; l’ampliamento definitivo è del 1934 e, pochi anni dopo, nel 1936 viene dato l’incarico di affrescare le pareti della parte nuova al pittore Capelletti Malachia e al figlio Girolamo. Nel 1937 sono commissionate sei vetrate istoriate al pittore A.Tevarotto di Milano e al professore A. Carpi, docente all’Accademia delle Belle Arti di Brera. Le vetrate rappresentano S. Ambrogio, S. Carlo, S Giuseppe, S. Giovanni Bosco, S. Giuseppe Benedetto Cottolengo e S. Martino. Nel 1942 sempre il parroco don Carlo Maria Colombo, attento custode della vocazione del Beato don Mario Ciceri, fa collocare nelle quattro nicchie dell’artistica facciata le statue dei santi S. Martino, S. Ambrogio, S. Carlo e S. Agostino a protezione della comunità. L’autore delle statue è lo scultore Alfredo Sassi (Milano 1869- Renate 1952).
La Parrocchiale di San Martino non solo ha una storia molto antica, ma ha anche un notevole pregio artistico-architettonico. Il Pittore Giovanni Segantini, soggiornando a Veduggio tra il 1883 e il 1885, realizza il celebre quadro “A messa prima” che riproduce, con libera interpretazione, la bella scalinata frontale alla facciata principale. Il quadro si trova esposto al Kunstmuseum St. Gallen in Svizzera. Nel 2022, all’interno della Chiesa di fronte al Battistero (sulla sinistra) viene realizzata una Cappella (sulla destra) dedicata al Beato don Mario; Cappella che custodisce una sua reliquia maggiore.